Aula 3.0 Vastarredo Liceo Orazio Roma

Ambienti polifunzionali dove sperimentare metodologie e strumenti innovativi: sono le aule 3.0. Da qualche giorno anche il Liceo “Orazio” di Roma ne ha una, con 24 posti (da portare a 28-30 in una seconda fase), uno “spazio agorà”, una tribuna per i relatori, una LIM, un computer permanente e vari tablet.

Qui prende forma la “classe sparsa”, una metodologia didattica che incentiva lo sviluppo di competenze a partire dagli input forniti dal docente. Gli studenti, divisi in gruppi, conducono una ricerca imparando a riconoscere gli strumenti di indagine e le diverse tipologie di fonti. È lasciata quindi ampia libertà ai ragazzi di spostarsi nelle aree della scuola e consultare libri di testo e della biblioteca, risorse multimediali e online. A lavoro concluso, un relatore scelto all’interno del gruppo presenta i risultati ottenuti, illustrandoli attraverso pagine web o filmati che possono anche essere prodotti in tempo reale. Mentre si confrontano con le varie fasi della ricerca, gli studenti imparano ad analizzare, sintetizzare e assimilare i concetti.

Grazie alla dimestichezza delle nuove generazioni nell’utilizzo delle tecnologie, l’uso a scuola di dispositivi come tablet, smartphone e netbook aumenta la motivazione degli studenti e facilita la condivisione di saperi fra generazioni diverse e processi cognitivi differenti, così da ridurre la distanza tra alunni e docenti. L’Aula 3.0, con le sue postazioni modulabili che si adattano di volta in volta alle varie esigenze, rispecchia l’immagine dell’apprendimento come processo “fluido” che si consolida con il fare e che veicola un sapere di tipo “componibile”.

L’aula del liceo di Roma è perfettamente operativa e già molto frequentata, tanto che i docenti vorrebbero renderla disponibile, su prenotazione, anche ad altri istituti, in particolare alle secondarie inferiori del territorio.

Il Liceo “Orazio” fa parte delle Avanguardie Educative, il movimento promosso dall’Indire e da 22 scuole capofila che ha l’obiettivo di portare a sistema le esperienze più significative di innovazione della scuola italiana. Nato quasi un anno fa, il movimento è aperto a tutte le scuole italiane impegnate nella trasformazione di un modello “industriale” di scuola, ormai non più adeguato alla nuova generazione di studenti.

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